
Influencer e ristoranti
Influencer e ristoranti: guida all’utilizzo consapevole per attirare la giusta audience
Nel mondo della ristorazione moderna, la visibilità è tutto. Ma non basta essere bravi: bisogna anche farsi trovare. Ed è qui che entra in gioco il potere degli influencer. Attenzione però: usarli bene non significa inseguire follower a caso o regalare cene a chiunque abbia un profilo Instagram curato. Significa scegliere, pianificare, misurare. Vediamo come.
1. L’influencer giusto non è il più seguito, ma il più adatto a te
La prima domanda non dovrebbe essere “quanti follower ha?”, ma “parla al mio pubblico?”. Un food blogger da 50.000 follower interessato alla cucina tradizionale potrebbe portarti più valore di un fashion influencer con mezzo milione di fan.
Se hai un bistrot creativo, cerca chi ama sperimentare. Se gestisci una trattoria autentica, punta su chi racconta i sapori locali. Se sei un ristorante stellato, valuta chi sa parlare di alta cucina con linguaggio raffinato.
2. Niente cene gratis “a pioggia”: lavora con una strategia
Offrire una cena gratuita sperando in una “storia” può funzionare una volta. Ma per ottenere risultati concreti serve una collaborazione pensata:
Definisci obiettivi chiari: più prenotazioni? Più visibilità locale? Più follower sui social?
Scrivi un brief semplice ma preciso: cosa vuoi che comunichi? In che tono? Quali piatti o esperienze devono essere valorizzate?
Fissa date, compensi, modalità di pubblicazione. Una collaborazione professionale merita un accordo professionale.
3. Coinvolgilo in un’esperienza, non in una “passerella”
Un influencer non è un cartellone pubblicitario. È un narratore, spesso bravo a raccontare in modo emozionale. Piuttosto che una semplice cena, offrigli un’esperienza completa: racconto dei piatti, incontro con lo chef, visita in cucina o al fornitore di fiducia.
Più è coinvolto, più il contenuto sarà autentico e convincente.
4. Local è meglio: punta su micro-influencer della tua zona
Non sottovalutare gli influencer locali con community piccole ma fidelizzate. Se hai un ristorante a Lecce, un profilo con 5.000 follower tutti del Salento può portarti più clienti di uno da 200.000 che vive a Milano.
Inoltre, sono spesso più disponibili a creare relazioni sincere e collaborazioni continuative.
5. Misura tutto. Anche le emozioni
Non basta guardare i “like”. Guarda:
quante prenotazioni sono arrivate nei giorni successivi
quante interazioni nei tuoi post sono cresciute
quante menzioni o tag hai ottenuto
che tipo di commenti o messaggi ti arrivano (curiosità, richieste, entusiasmo)
Una collaborazione ben riuscita può cambiare la percezione del tuo ristorante. Ma serve metodo, non improvvisazione.
Conclusioni: influencer sì, ma con intelligenza
Gli influencer possono essere un potente alleato del tuo marketing, a patto che tu li scelga con cura, li coinvolga con rispetto e valuti i risultati con lucidità.
Nel mare della comunicazione social, meglio un messaggio vero che mille urla inutili.